A Milano una delle tre sedi della Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti, ancora incerte le competenze.

Aziende e professionisti del settore attendono con ansia il 1 giugno 2023, data in cui il nuovo sistema del Brevetto Europeo con effetto unitario entrerà in vigore e, contestualmente, diverrà operativo il nuovo Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB).

Si tratta non solo della più grande modifica del sistema brevettuale europeo degli ultimi cinquant’anni, ma anche, per quanto riguarda il TUB, l’istituzione del primo Tribunale civile multinazionale al mondo, che potrà prendere decisioni – inerenti la nullità e la contraffazione dei brevetti unitari – aventi effetto in tutti i Paesi (al momento 17) che hanno aderito al sistema del brevetto unitario.

Una vera rivoluzione quando si consideri che attualmente per ottenere l’inibitoria di un concorrente in un determinato Paese, o l’annullamento di una frazione nazionale di un brevetto europeo, è necessario adire il relativo tribunale nazionale per ottenere decisioni (di nullità o di contraffazione) aventi effetto nella relativa giurisdizione nazionale, dovendo quindi moltiplicare le azioni legali per ottenere decisioni in ciascun Paese di interesse.

Inizialmente, gli accordi prevedevano che la Divisione Centrale del TUB competente per le azioni di nullità diretta dei brevetti avesse tre sedi: Monaco di Baviera (competente per la meccanica, illuminazione, riscaldamento, armi, ed esplosivi), Parigi (competente per tecniche industriali, trasporti, tessili, carta, costruzioni fisse, fisica, elettricità) e Londra (competente per necessità umane (compresa la farmaceutica), chimica, e metallurgia).

L’Italia è uno dei 17 Paesi che da subito faranno parte del nuovo sistema (insieme a Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Svezia), ed era già dunque destinataria di una divisione locale competente per le azioni di contraffazione.

Dopo la fuoriuscita della Gran Bretagna dall’UE a seguito della Brexit, l’Italia ha avviato lunghi negoziati con i Governi degli altri Paesi per cercare di avocare a sé la sede inizialmente destinata a Londra, cui tra l’altro come si è detto afferiscono i casi pharma, in genere particolarmente complessi e nei quali sono in gioco elevati interessi economici.

La (buona) notizia, diffusa lo scorso 18 maggio 2023 dal Governo italiano, riguarda il raggiungimento di un accordo con Francia e Germania per l’assegnazione all’Italia, ed in particolare a Milano, di una delle tre sedi della Divisione Centrale del TUB (che diverrà operativa però solo il 1 giugno 2024), mentre vi è ancora incertezza riguardo alle competenze che verranno assegnate a Milano, questione complessa e oggetto di ulteriori negoziazioni apparentemente ancora in corso.

Per il momento, dunque, l’intesa raggiunta dal Governo italiano con Francia e Germania, che dovrà essere sottoposta agli altri Stati contraenti del TUB nel corso della prossima riunione del Comitato Amministrativo per la sua formalizzazione, rappresenta un risultato molto importante per l’Italia e suggella l’efficacia di un’intensa azione politica e diplomatica condotta dal nostro Paese per rivendicare un ruolo primario nel nuovo sistema.

Ora si tratterà, per il Governo italiano e per il Paese, di “completare l’opera” portando a Milano tutte le competenze originariamente assegnate a Londra.

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